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Il miglior futuro è quello che si basa sul passato
da cui trarre insegnamento

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La formulazione sistematica di principi generali relativi a una scienza e delle deduzioni che da tali principi si possono ricavare, di fatto, costituiscono i contenuti delle teorie scientifiche, in altri termini: l’insieme dei concetti, delle definizioni e delle preposizioni che forniscono un’idea sistematica dei fenomeni attorno ad un’arte o branca del sapere.
In dettaglio, ogni teoria:

  • contribuisce allo sviluppo delle conoscenze di colui che li applica, perché migliora la pratica stessa descrivendone, spiegandone, prevenendone e controllandone i fenomeni;
  • aiuta a potenziare le abilità analitiche, in quanto sfida il pensiero, chiarisce i valori e con certezza determina gli scopi sia teorici che pratici;
  • mette in discussione continuamente chi l’applica per il continuo confronto dell’applicazione dell’operatore, non solo con l’esterno ma anche con sé stesso;
  • permette a chi l’adopera di guardare la realtà sotto un diverso punto di vista ed aiuta ad identifica risorse fino ad allora sconosciute.

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Ogni una teoria non si pone come fine il raggiungimento di uno scopo, bensì attua una pianificazione, messa in atto e conseguentemente una verifica di un processo mentale sul quale basare il proprio operare.

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[icon_check] Senza tema di smentita, Florence Nightingale può essere considerata, la fondatrice dell’assistenza infermieristica. Il concetto chiave della sua teoria è quello di ambiente; ovvero: “l’infermiere può favorire la guarigione dalla malattia controllando e migliorando alcuni fattori ambientali, quali la ventilazione, il calore, l’odore, il rumore e la luce”.

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[icon_check] Per Hildegard Peplau l’infermieristica è un processo interpersonale e sia il paziente che l’infermiera hanno un ruolo ugualmente importante nell’interazione terapeutica. Definisce il Nursing come “Un significativo processo terapeutico interpersonale, un rapporto umano fra un individuo malato o bisognoso di servizi sanitari ed un’infermiera professionalmente preparata a riconoscere tali bisogni e rispondere con l’aiuto adeguato”. Le fasi della relazione infermiera-paziente prevedono:

  • l’orientamento, cioè la fase di definizione del problema;
  • l’identificazione, vale a dire la selezione della appropriata assistenza professionale;
  • l’utilizzazione, cioè l’uso dell’assistenza professionale per le alternative atte a risolvere il problema;
  • la risoluzione o conclusione del rapporto professionale.

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[icon_check] Virginia Henderson è l’autrice della più celebre e ancor oggi accettata definizione del Nursing: “La peculiare funzione dell’infermiere è quella di assistere l’individuo malato o sano nell’esecuzione di quelle attività che contribuiscono alla salute o al suo ristabilimento (o ad una morte serena), attività che eseguirebbe senza bisogno di aiuto se avesse la forza, la volontà o la conoscenza necessarie, in modo tale da aiutarlo a raggiungere l’indipendenza il più rapidamente possibile”. La teoria formulata dalla Henderson identifica nel paziente quattordici bisogni fondamentali, oggetto di accertamento e di cure infermieristiche:

  • Respirare normalmente;
  • Mangiare e bere in modo adeguato;
  • Eliminare i rifiuti del corpo;
  • Muoversi e mantenere una posizione desiderata;
  • Dormire e riposare;
  • Scegliere il vestiario adeguato; vestirsi e svestirsi;
  • Mantenere la temperatura corporea a un livello normale, scegliendo il vestiario adeguato e modificando l’ambiente;
  • Tenere il corpo pulito, i capelli, la barba e i vestiti ben sistemati e proteggere il tegumento;
  • Evitare i pericoli derivati dall’ambiente ed evitare di ferire altri;
  • Comunicare con gli altri esprimendo emozioni, bisogni, paure o opinioni;
  • Seguire la propria fede;
  • Lavorare in modo da rendersi conto di un certo risultato;
  • Giocare o partecipare a varie forme di ricreazione;
  • Imparare, scoprire o soddisfare la curiosità che porta a un normale sviluppo e alla salute e usare tutti i mezzi disponibili per la salute.

La relazione infermiere-paziente è dinamica e cambia col modificarsi delle necessità del paziente nella sua tensione verso l’autonomia personale: l’infermiere può sostituirsi al paziente, o più semplicemente essere il suo partner nell’elaborazione di un progetto assistenziale.

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[icon_check] La teoria infermieristica di Lydia Hall verte principalmente su tre concetti:

  • Care, ossia l’assistenza infermieristica volta a rispondere ai bisogni primari della persona: nutrirsi, lavarsi, vestirsi, nel cui svolgimento l’infermiera professionista è completamente indipendente dagli altri operatori sanitari;
  • Core, ossia anima o fulcro, il lavoro psicologico, cioè, che l’infermiera in sinergia con altri specialisti svolge con la collaborazione attiva del paziente, che viene stimolato alla riflessionee al cambiamento delle proprie convinzioni e dei propri atteggiamenti;
  • Cure, ovvero l’attività di cura che l’infermiera svolge in collaborazione col medico: somministrare la terapia, fare iniezioni, ecc.

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[icon_check] Per Dorothea Orem l’assistenza infermieristica ruota intorno a tre concetti basilari strettamente connessi tra loro:

  • la teoria dell’autoassistenza;
  • il concetto di deficit di autoassistenza;
  • il concetto di sistemi infermieristici.

In sostanza, l’attività dell’infermiere si esercita essenzialmente secondo tre modalità:

  • sostituzione completa del paziente nelle attività che non riesce a svolgere da solo (sistema infermieristico totalmente compensativo);
  • sostituzione parziale o aiuto in quelle attività che la persona non riesce a svolgere in autonomia (sistema infermieristico parzialmente compensativo);
  • istruzione o educazione della persona per consentirle di svolgere al meglio le proprie attività (sistema infermieristico educativo e di sostegno).

Secondo la Orem: “L’arte del nursing è praticata operando per la persona disabile aiutandola a operare da sola o aiutandola a imparare a fare da sola”.

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[icon_check] Dorothy Johnson, influenzata dalla teoria dei sistemi, concepisce l’essere umano come un sistema comportamentale costituita da sette sottosistemi:

  • Attaccamento e affiliazione – Permette l’inclusione sociale e l’intimità, fornisce sopravvivenza e sicurezza;
  • Dipendenza – I comportamenti di dipendenza sollecitano comportamenti assistenziali nelle altre persone. Il risultato di un comportamento dipendente è “approvazione, attenzione o riconoscimento ed assistenza fisica”;
  • Ingestione – Relativo all’assunzione di cibo e ai significati culturali e sociali collegati;
  • Eliminazione – Si riferisce alle attività di escrezione e alle variabili culturali e sociali connesse;
  • Sessualità – Riflette i comportamenti inerenti la procreazione e la gratificazione;
  • Aggressione – Riguarda i comportamenti volti all’autoconservazione, messi in atto quando vengono minacciati la vita e il territorio.La Johnson si rifà per questo aspetto alle teorie dell’etologo Konrad Lorenz;
  • Realizzazione o successo. Inerenti ai comportamenti di controllo dell’ambiente e di ricerca di affermazione.

Il sistema uomo è sottoposto a continue perturbazioni interne o esterne che, provocando tensioni, ne alterano l’equilibrio. Un qualsiasi squilibrio importante di un sottosistema ha ripercussioni sugli altri sottosistemi e di conseguenza sul sistema uomo. Ciascun sottosistema è infatti aperto e correlato agli altri.
Il Nursing interviene come una forza capace di ripristinare l’equilibrio, l’omeostasi del sistema. Attraverso due tipi di intervento:

  1. riducendo gli stimoli stressanti;
  2. sostenendo le difese naturali e il processo di adattamento della persona.

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[icon_check] La teoria proposta da Martha E. Rogers ha una visione globale dell’uomo, ossia: “L’uomo è un tutto unificato che possiede la propria integrità e che manifesta caratteristiche che sono più della somma delle sue parti e differenti dalla somma delle sue parti”.

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[icon_check] Secondo la Callista Roy, l’obiettivo generale dell’assistenza infermieristica è quello di promuovere la salute degli individui e della società. In particolare, l’assistenza infermieristica serve a migliorare l’interazione della persona con l’ambiente, favorendone l’adattamento.

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[icon_check] Il modello infermieristico elaborato da Betty Neuman è di tipo sistemico, pluridimensionale ed olistico. Propone infatti un “approccio alla persona totale”. Per la Neuman il processo di nursing si articola in tre fasi: diagnosi infermieristica, obiettivi, risultati attesi. Il nursing è “una professione specifica”, il cui principale scopo “è costituito dal raggiungimento e dalla conservazione della stabilità del sistema cliente”.

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